RISCHI DELL’IMPLANTOLOGIA

La chirurgia implantare è sempre più utilizzata e, i manufatti oggi impiegati hanno raggiunto un livello di sofisticazione tecnologica tale da ridurre drasticamente i rischi legati all’utilizzo degli impianti.

Fino a 10 anni fa il 10% circa degli individui portatori di impianti osteointegrati era soggetto a perimplantite o fallimento implantare. Oggi il rischio di perimplantite si manifesta solo nel 3% dei pazienti portatori d’impianti grazie ai progressi compiuti.

La perimplantite è principalmente dovuta a batteri che si accumulano a livello del cavo orale e sulla superficie degli elementi protesici e che, se raggiungono la superficie implantare, danneggiano i tessuti prossimi all’impianto stesso.

La perimplantite è tuttavia l’ultimo atto di una serie di eventi che possono e devono essere intercettati molto prima, infatti, se non trattata nelle sue fasi iniziali, porta irrimediabilmente alla perdita dell’impianto. Ne consegue che una buona igiene orale è fondamentale per mantenere i tessuti perimplantari in un buono stato di salute. Tutte le metodiche applicate durante sedute di igiene orale professionale sono idonee a rimuovere la placca e a prevenirne la formazione, ma va ricordato che la superficie implantare è molto più delicata del cemento radicolare, e quindi l’adesione della placca va gestita in maniera più scrupolosa.

Per quanto riguarda la prevenzione bisognerebbe comunque considerare tutti i pazienti con impianti ad alto rischio potenziale e inserirli pertanto in programmi di richiamo semestrale, in modo da poter agire tempestivamente nel caso in cui vi fosse un’evidenza precoce di perimplantite.

In queste occasioni si procederà alla rimozione di depositi duri e molli eventualmente presenti sulle diverse superfici e risulterà opportuno rinnovare la motivazione del paziente e istruirlo al mantenimento della corretta igiene orale domiciliare.

Appare utile effettuare anche il sondaggio perimplantare, una pressione laterale sulla gengiva effettuato con una sonda a livello dell’impianto, per verificare lo stato di salute dei tessuti perimplantari ed evidenziare eventuali cambiamenti.

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